Consigli per evitare fotografie mosse

MossoMolte delle domande che mi vengono poste durante i corsi di fotografia riguardano consigli o trucchi per migliorare in fretta gli scatti.

Qualche dritta da assimilare velocemente e che consenta di ottenere risultati apprezzabili nell’immediatezza.

Uno dei primi problemi facilmente risolvibili è quello del mosso, in particolare del micromosso.

Il mosso è un difetto di nitidezza dovuto al movimento della fotocamera e/o del soggetto durante l’esposizione.

In certi casi il mosso è utilizzato come tecnica creativa ed alcune tecniche di scatto, come per esempio il panning, fanno uso del mosso come mezzo per enfatizzare il movimento.

Il mosso dipende da due fattori:

  • La velocità del soggetto all’interno della ripresa.
  • Il tempo dell’esposizione.

 

E’ ovvio che nei casi in cui la velocità del soggetto non sia modificabile l’unica soluzione è quella di diminuire i tempi di esposizione per congelare l’azione ed evitare quindi il problema.

Guardando immediatamente il display della reflex il mosso è facilmente identificabile e quindi, con i giusti accorgimenti, risolvibile nello scatto successivo.

Una categoria del mosso che crea davvero problemi è il micromosso il quale, invece, non sempre è visibile nel display della fotocamera se non andando a cercarlo tramite la funzione di zoom.

Purtroppo non sempre l’evento ci consente di fermarci a controllare i nostri scatti in modo minuzioso alla ricerca di questo difetto e quindi conoscere qualche tecnica per prevenirlo può essere molto utile.

1. Usare un cavalletto.

L’utilizzo di un cavalletto è di certo la soluzione migliore per evitare qualsiasi tipo di mosso ma non sempre è possibile averne uno a portata di mano.

Cerchiamo allora un muro, una sedia o qualsiasi oggetto su cui appoggiare la fotocamera per uno scatto più stabile.

2. Utilizzare un sistema di scatto remoto.

Il cavalletto aiuta nel 99% dei casi ma in certe situazioni anche questo potrebbe non bastare, la pressione del dito sulla fotocamera potrebbe creare del micromosso, soprattutto nelle pose lunghe.

In questi casi si possono utilizzare sistemi di scatto remoto, ovvero sistemi per fotografare senza toccare direttamente la fotocamera.

Un cavo di scatto è la soluzione migliore ma è anche costosa.

Senza ulteriori spese si può ricorrere all’autoscatto oppure al sistema di ritardo dell’esposizione, funzione però non presente su tutte le reflex.

3. Alzare lo specchio.

Nelle pose lunghe anche il movimento dello specchio può creare del micromosso e per questi casi esiste una funzione particolare che si chiama MUP (Mirror UP) che alza lo specchio della fotocamera e solo successivamente apre l’otturatore per iniziare l’esposizione.

4. Regola dell’inverso della focale

In tutti quei casi in cui però l’utilizzo di un cavalletto è impossibile e lo scatto a mano libera è l’unica soluzione si può utilizzare questa semplice, anche se empirica, regola: utilizzare un valore di velocità dell’otturatore pari al reciproco della focale.

Mettiamo, per esempio, il caso di scattare con un obiettivo da 50mm: la regola indica come tempo di riferimento, per uno scatto privo di mosso, la velocità minima di 1/50 di secondo.

Se l’obiettivo fosse un 200mm la velocità minima sarebbe di 1/200 di secondo.

L’aumento della velocità di scatto, seguendo il triangolo dell’esposizione, comporta però una sottoesposizione dell’immagine.

5. Aprire il diaframma.

Per recuperare l’esposizione corretta si può aprire il diaframma ricordando ovviamente che in questo caso cambierebbe anche la profondità di campo.

6. Diminuire la lunghezza focale

Oppure si può diminuire la lunghezza focale alterando quindi composizione e profondità di campo ma recuperando però nitidezza.

La corretta composizione si recupererà ritagliando l’immagine in post-produzione.

7. Aumentare la sensibilità ISO

Sempre lavorando sul triangolo dell’esposizione si possono recuperare stop andando ad alzare il valore degli ISO ponendo però attenzione che, all’aumentare della sensibilità ISO, aumenta di conseguenza anche il rumore digitale nell’immagine.

8. Abilitare il VR

Un aiuto tecnologico può arrivarci dai moderni obiettivi che implementano sistemi, attivi o passivi, di riduzione delle vibrazioni che ci permettono di recuperare fino a 2/3 stop di esposizione.

9. Scatto a raffica

Non sempre la tecnologia è sufficiente ed allora qualche consiglio anche in fase di scatto per evitare il problema del micromosso.

Scattare a raffica è uno dei metodi più efficaci, la pressione ed il rilascio del pulsante di scatto creano micromosso quindi durante una raffica di almeno 3 scatti quello centrale sarà probabilmente il meno affetto dal problema.

10. Postura, impugnatura e respirazione

Ed insieme alla tecnica di raffica è consigliabile avere un’interazione corretta con la fotocamera.

Compattarsi premendo i gomiti contro il petto, accosciarsi e/o appoggiarsi ad un muro o un palo, trattenere il fiato durante lo scatto e premere il pulsante con il polpastrello e non la punta del dito sono tutti metodi molto efficaci di stabilizzazione che correttamente applicati possono aiutare molto nelle situazioni più critiche.