Just Breathe

just-breatheHo passato un weekend molto intenso.

Tanti regali, risate e divertimento con gli amici, quelli veri.

Quindi mi sono perso la scia delle discussioni sulla Nikon Df alla quale avevo partecipato.

Stando lontano un paio di giorni ho potuto vedere in modo distaccato la questione.

Ed ho capito 2 cose:

  1. La Nikon a livello commerciale sta facendo, secondo me e non solo, grossi errori nell’ultimo periodo.
  2. La Nikon a livello psicologico mi ha fatto riflettere molto.

 

Per il primo punto penso che nell’ultimo paio di mesi Nikon abbia fatto 3 grossi errori:

  1. Mettere in commercio la D610 per rimpiazzare la D600 senza dare niente in più ai suoi clienti ed anzi facendone arrabbiare molti che ancora non hanno risolto i loro problemi tecnici con il modello precedente ed ora se lo ritrovano obsoleto.
    Oltre il danno la beffa.
  2. Mettere in commercio il 58mm: una lente certamente valida ma ad un prezzo davvero elevato, un prodotto infatti che le recensioni delle riviste di settore non accolgono con grande entusiasmo e che il mercato non sta esaltando.
    Anche perchè il 50mm f/1.4g costa un terzo/quarto del prezzo del 58mm ed è una lente eccezionale.
  3. Creare un’attesa per una fotocamera vintage e proporla ad un prezzo assolutamente fuori portata e poco sensato per moltissimi utenti.

 

Ancora una volta scontentati o illusi in parecchi.

Dall’altro canto però ritengo che il 58mm e la Nikon Df abbiano lanciato nell’ambiente un concetto nuovo, diverso, eccitante.

La fotografia come intimità.

La fotografia come riflessione.

La fotografia come ritrovamento di sé stessi.

Questo concetto mi ha fatto letteralmente impazzire, una frenata in un mondo troppo veloce, una pausa mentale dalla frenesia quotidiana, una boccata d’aria in una vita d’apnea.

Viviamo in un periodo in cui le persone hanno bisogno degli altri per trovare un’ancora per sé stessi, dove per molti il like di facebook è un’indicatore di importanza, felicità e affermazione personale.

Mi sono sentito come quando da bambini si andava in bicicletta e poi si toglievano le mani dal manubrio ed i piedi dai pedali contemporaneamente.

Una sensazione mista di eccitazione, paura, divertimento.

Un paio di secondi di inebriante adrenalina e poi si riprendeva il controllo.

Ma in questa società il controllo è difficile da riprendere, tutto scorre troppo in fretta, siamo travolti dalla corrente, non gustiamo i momenti veri o addirittura non ci accorgiamo neanche di viverli.

Forse allora come suggerisce Nikon sarebbe il caso di fermarsi, prendere una pausa, fare qualcosa per se stessi, riprendere il controllo e fare quello che si sente proprio.